domenica 13 gennaio 2008

Allontano il mio orizzonte dal tuo cielo

Senza aver più timore di cadere
e a testimone di questo mio passare
ti lascio fili di parole come cirri
ti lascio fumo di ricordi in dissolvenza
e nella testa il livido di un mare
dove ogni verbo si perde e discolora
dove parole diventano macigni
e fanno cerchi di dolore in fondo al cuore

Voglio restare in balia delle maree
e lentamente disciogliermi nel pianto
per ritornare dal mare a nuova forma;
tagliare gli orli del cordone ombelicale
di una stampella che più non mi sostiene
di una sformata idea che ci avvolgeva

E nella luce diffusa del mattino
lascerò sciogliere parentesi di buio
che contenevano gli incisi del tuo amore
i sottintesi, le mie attese, i tuoi silenzi
taglienti come il foglio di quaderno
in cui appuntavi i nostri desideri
e che a sfiorarlo oggi si fa sangue

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